Il Natale è praticamente arrivato.
E non so tu, ma c’è una cosa in particolare che adoro del Natale…
(oltre agli addobbi, i regali, i pranzi e i cenoni con i parenti):
Ed è il tempo che trascorro con la mia famiglia guardando qualche bel film o cartone animato.
Si inizia ovviamente con i grandi classici Disney.
(Quelli che guardavo all’età di mia figlia Asia, con cui sono cresciuta e che ora rivedo insieme a lei).

Ma approfitto di questo periodo magico, più calmo, anche per rilassarmi sul divano e guardarmi tutte quelle commedie che ho messo nella mia lista dei preferiti e che ho quasi dimenticato.
So che se dico “commedie” probabilmente pensi ai (molti) film che trovi sulle piattaforme di streaming che, nonostante siano carini e leggeri, sembrano essere tutti uguali, dalla trama ormai vista e rivista.
Certo…
Anche a me piace l’“happy ending”, il “vissero per sempre felici e contenti”.
Ma se in più la storia sa coinvolgermi e non è facilmente prevedibile (o scontata), allora riesce davvero a conquistarmi.
Ed ecco perché, per il nostro ultimo incontro dell’anno nel Camerino Virtuale, ho deciso di suggerirti 3 film con protagoniste donne da guardare questo Natale.
Prepara il plaid e i pop-corn e continua a leggere fino alla fine…
Perché sono sicura che i film che sto per proporti non ti deluderanno!
1. Lo stagista inaspettato
Il primo film che ti consiglio ha come protagonista la bellissima Anne Hathaway nei panni di Jules Ostin, imprenditrice newyorkese a capo di “About the Fit”, un’azienda online di moda femminile con sede a Brooklyn.
Giovane, intraprendente, visionaria, rappresenta il modello di donna che è riuscita ad abbattere i maggiori stereotipi della società odierna, in famiglia e nel lavoro.
Partita dall’idea che “una donna con un bicchiere di vino in mano davanti a un computer è un compratore potenziale”, Jules costruisce da zero un business che nel giro di soli 18 mesi raggiunge un successo inaspettato.
E mentre lei è impegnata a gestire la sua azienda, il marito Matt sceglie di dedicarsi alla vita casalinga e alla loro piccola Paige.
La società cresce e con lei anche le responsabilità, alle quali Jules riesce a star dietro a costo di ritmi frenetici, perenni ritardi e sacrificando del tempo con la sua famiglia.
Arriva quindi il momento di crisi della protagonista.
Sotto pressione degli investitori, intimoriti che la crescita irrefrenabile di About the Fit possa sfuggire di mano alla sua fondatrice, Jules viene messa di fronte alla richiesta di eleggere un amministratore delegato che subentri nella gestione aziendale.
Richiesta che non accoglie ovviamente con entusiasmo, ma che tutti intorno a lei sembrano appoggiare.
Tutti, tranne uno: il nuovo stagista arrivato in azienda, Ben Whittaker (interpretato da Robert De Niro).
Ben è uno stagista un po’ speciale: è un pensionato che entra alla About the Fit con un programma di tirocinio per senior.
Tutti lo adorano dal momento che mette piede in azienda, ma Jules è riluttante all’idea di avere intorno una persona più matura che la “osservi”.
Grazie alla sua discrezione e ai consigli (non richiesti, ma utili), Ben riesce infine a far breccia anche nel cuore di Jules, che inizia pian piano a vederlo come un punto di riferimento.
E un amico.
Un amico con cui sfogare le ansie e i timori per il futuro della società e del suo matrimonio.
Se da un lato, infatti, odia l’idea di cedere il suo posto a qualcuno che possa non amare (e gestire) l’azienda così come ha fatto lei fino a quel momento, dall’altro sente che è la scelta giusta da fare per tornare a dedicare del tempo a sé stessa e alla sua famiglia.
Quale scelta prenderà Jules per la sua azienda, la sua famiglia e la sua vita?
2. New in Town – una single in carriera
Se tu, come me, associ il nome di Renée Zellweger a quello di Bridget Jones, una trentenne un po’ imbranata che combina pasticci tanto nella vita professionale che amorosa, ti ci vorrà un po’ per abituarti all’idea di vederla nei panni di Lucy Hill, una determinata donna in carriera dal carattere (apparentemente) freddo e scostante.
Ti ci vorrà un po’, ma non troppo.
Perché ti assicuro che questa pellicola ti terrà attaccata allo schermo dall’inizio alla fine, strappandoti risate e, forse, qualche lacrimuccia.
Lucy è una consulente aziendale in una grande società alimentare, la Munck Foods, e unica donna nel suo dipartimento in mezzo a uomini che non risparmiano frecciatine sessiste nei confronti della loro collega single.
In vista di una ristrutturazione aziendale, Lucy viene messa a capo di uno stabilimento in una cittadina del Minnesota, New Ulm, con l’incarico di modificarne la linea di prodotti e licenziare la metà dei dipendenti, al fine di ridurne i costi, aumentare i profitti ed evitarne la chiusura.
All’arrivo nel piccolo paesino di provincia, Lucy incontra la sua nuova assistente personale: Blanche Gunderson, una sorridente signora piena di ottimismo, generosa e (apparentemente) ingenua.
Blanche accoglie Lucy a braccia aperte e cerca d’introdurla subito nella comunità di New Ulm.
Proprio per questo la invita a cena a casa sua e le presenta Ted Mitchell, uomo altrettanto determinato e punto di riferimento per molti in città.
Il primo incontro informale tra i due però, non è dei migliori: i loro punti di vista divergono su tutto e finiscono con litigare.
Neanche il primo giorno di lavoro va secondo i piani di Lucy, che scopre con sorpresa che il rappresentante sindacale della fabbrica è proprio Ted.
Avrà bisogno di convincere lui per mettere in atto i cambiamenti di cui è stata incaricata.
Così, tra i litigi con il sindacalista Ted e gli scherzi di Stu, un capo-operaio un po’ dispettoso il cui hobby preferito è mettere fuori gioco i dirigenti dell’azienda che arrivano in paese, Lucy inizia a stilare l’elenco dei dipendenti da licenziare.
Presto però subentrano i sentimenti, e tanto Lucy come Ted depongono l’ascia di guerra appena scoprono lati più nascosti e sentimentali dell’altra persona.
Ted decide di aiutare Lucy a farsi accettare dai dipendenti della fabbrica, soprattutto da Stu.
Lucy inizia ad apprezzare le cure che le persone in New Ulm le dedicano, persino quelle della invadente assistente Blanche.
Ma proprio quando sembra apparire un raggio di sole nella vita privata di Lucy, ecco che scoppia la tempesta nella vita professionale: i vertici di Munck Foods decidono di chiudere lo stabilimento di New Ulm, lasciando la patata bollente in mano a Lucy.
Come farà la protagonista a riconquistare la fiducia dei dipendenti e dei suoi nuovi amici?
E soprattutto… come farà a evitare la chiusura definitiva dello stabilimento in meno di 4 settimane?
3. Voglio una vita a forma di me
Il terzo film con protagonista femminile che ti consiglio davvero di guardare non ha come tema centrale la carriera, ma un’altra delicata questione per noi donne: l’aspetto fisico.
E lo tratta in modo comico ma allo stesso tempo riflessivo, veicolandolo attraverso il rapporto conflittuale e i punti di vista contrastanti di un’adolescente, Willowdin, e sua madre, Rosie.
La prima è una ragazza robusta, che sin da piccola ha dovuto sorbirsi le prese in giro dei coetanei sulla forma del suo corpo e sopportare l’odioso soprannome datole da sua madre: “polpettina”…
(nomignolo che, diciamolo, non aiuta di certo l’autostima).
A forgiare il suo carattere ironico, divertente e anche piuttosto deciso ci ha pensato però l’amata zia Lucy: signora elegante, allegra e anche lei con un fisico curvy.
Willowdin cresce soprattutto a fianco della zia, che diventa il suo modello e da cui impara ad accettare sé stessa e il suo corpo. Con lei si instaura un legame davvero profondo, che lascia un vuoto altrettanto grande quando la zia viene a mancare.
La madre Rosie (interpretata da Jennifer Aniston) è l’altra faccia della medaglia.
Vincitrice per ben 10 anni del più importante concorso di bellezza dello Stato, ne è ora la madrina ufficiale e organizzatrice.
Con il suo corpo magro e tonico, come quello che siamo abituate a vedere sulle riviste di moda, Rosie rappresenta il classico modello a cui aspirare ad ogni costo, quello che la società moderna ci ha insegnato a vedere come l’unico esteticamente bello e desiderabile.
Per Rosie, il concorso di bellezza è un’istituzione da prendere molto sul serio.
Non è solo messa in mostra di bellezza, ma anche impegno, dedizione e dimostrazione di talento.
Per Willowdin invece, è una sciocchezza con cui sua madre perde la maggior parte del suo tempo, una competizione in cui ragazze come lei sono implicitamente escluse, considerate già perdenti in partenza per il loro aspetto.
Il momento di svolta nel film arriva quando Willow trova per caso, tra le cose della zia Lucy, un vecchio modulo d’iscrizione al concorso di bellezza…
Compilato, ma mai consegnato.
L’immagine che Willow ha di sua zia inizia a vacillare: in fondo, non era quella donna sicura di sé come aveva sempre voluto dimostrare.
Ed è qui che inizia l’avventura (o meglio…la rivoluzione) della nostra protagonista.
Willow decide di fare quello che la zia non aveva avuto il coraggio di portare a termine:
iscriversi al concorso di bellezza.
Non con l’intento di vincerlo, ma di “sabotarlo” e (già che c’è) di fare un piccolo dispetto alla madre.
Ispirate dal suo coraggio, si iscrivono al concorso anche altre 2 ragazze “emarginate” della scuola.
Nulla però va secondo i piani di Willow, che tra un tentativo di sabotaggio e l’altro mette a rischio il rapporto con la sua migliore amica, scopre aspetti finora sconosciuti di sua madre e si ritrova a fare i conti con la sua insicurezza quando il ragazzo che le piace la bacia.
Come prepararsi al concorso e stravolgerne gli schemi?
Come risolvere i “danni collaterali” di questa battaglia?
Ad aiutare la protagonista e le sue due compagne d’avventura ci penseranno due drag queen e il titolare di un pub, vecchi amici della zia Lucy.
Tra piume, paillettes e prove di talento, come farà Willowdin a dimostrare che “ogni corpo è un corpo da costume da bagno”?
Non ti resta che guardare il film e scoprirlo!
Conoscevi questi 3 film con protagoniste donne?
Fammi sapere quale dei 3 film ha catturato di più la tua attenzione e, soprattutto, dimmi cosa ne pensi dopo averlo visto!
Sono curiosa di scoprire il tuo parere! 😉
Ora non mi resta altro che augurarti buona visione e farti il mio più grande augurio per un sereno Natale,
sperando che riuscirai a trascorrere ancor più tempo con le persone a cui tieni,
facendo le cose che ami
e dedicando un po’ più tempo anche a te stessa.
Ci vediamo il prossimo mese sempre qui, nel Camerino Virtuale, per inaugurare un nuovo anno all’insegna della moda sostenibile e dell’empowerment al femminile.
Ti aspetto!
Con affetto,
Sabrina.